Vi spiego le cose ovvie...datemi solo il tempo di capirle

sabato 23 agosto 2008

IQ








Intorno ai quattordici anni ero un divoratore di libri gialli.Dopo aver iniziato con Sherlock Holmes avevo proseguito con il Poirot di Agatha Christie e poi con Ellery Queen e Nero Wolfe.Investigatori molto diversi come modus operandi,collocazione storica e geografica,uniti da un metodo di analisi dei fatti che privilegia l’attenzione per i particolari e da una singolare intelligenza.Un tratto comune che non ho mai trovato evidenziato come avrebbe meritato ma che personalmente ho sempre ritenuto di grande interesse era che nella vita di questi detective le donne non avevano diritto di cittadinanza.Erano al massimo figure di contorno,assassine o testimoni di assassinio ma mai che potessero assurgere al ruolo di moglie(orrore)fidanzata o semplice avventura occasionale.Semplicemente per questi investigatori non esistevano donne nè legami sentimentali(alla luce di questo si potrebbero aggiungere alla lista anche Padre Brown e Don Matteo ma questi per ragioni di forza maggiore).Attenzione quindi alle letture dei vostri figli:potrebbero giungere alla conclusione che chi usa correttamente il cervello preferisce non avere donne tra i piedi.Se volete vederlo degustare un paio di uova al tegamino unico prodotto della giornata di duro lavoro della consorte fategli leggere Maigret:lui più che il cervello usa il buon senso.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

cattivissimo! :P

Anonimo ha detto...

probabilmente certi uomini non riescono a far due cose contemporaneamente.

Lanza ha detto...

@lilu8:sapevo che qualcuno lo avrebbe detto...non ho scritto i libri,mi sono limitato a leggerli.

@RazzaCorta:come camminare masticando chewingum.

Anonimo ha detto...

se gli fai credere che siano tutti come don matteo, poi come gliela spieghi la presenza di gente come padre ralph?

Lanza ha detto...

@Lamicragna:grazie per l'intervento.Ma era riferito al mio post?

Anonimo ha detto...

certo! però, come al solito, devo concentrarmi su un particolare, ché il senso intero è troppo per i miei neuroni.

Lanza ha detto...

@Lamicragna:hai ragione,meriterebbe un approfondimento il fatto che scrittori diversissimi tra loro abbiano dipinto ritratti accomunati da una solitudine senza recriminazioni.Per me la spiegazione è semplice:il genio è condannato alla solitudine e in fondo ci si trova bene,sempre meglio che dover sempre spiegare le cose a chi non le capisce.Anche la moglie di Sherlock Holmes te l'immagini?Magari sarebbe un pò oca di suo ma arrivare sempre a capire le cose il giorno dopo può essere frustrante.Ciao

 
Clicky Web Analytics