Vi spiego le cose ovvie...datemi solo il tempo di capirle

mercoledì 3 settembre 2008

Modelli di sviluppo



Todd White - Barcode




Todd White - Bender

Un paio di anni fa ho letto un libro che avevo acquistato attratto dal titolo e dall’argomento che trattava.Era nient’altro che la constatazione di un fenomeno sotto gli occhi di tutti ma di scarsa visibilità a mio parere:le droghe stanno tenendo in piedi un modello di sviluppo diversamente insostenibile agendo da calmanti delle ansie prodotte da un sistema che gradualmente ci ha portato dalla sicurezza del posto fisso,di una retribuzione soddisfacente e di un’orario di lavoro che ci permettesse di avere tempo libero alla situazione attuale.Oggi il lavoro se non è precario è comunque malpagato. Un’amica ultratrentenne che vive con i genitori mi dice che lei il posto fisso lo ha ma con un migliaio di euro mensili e senza una casa di proprietà andare a vivere da sola diventa una chimera.La carenza di lavoro rende poi vulnerabile e ricattabile chi a questo lavoro aspira(non vado oltre,credo che ognuno conosca situazioni ed aneddoti).E’ interessante poi notare come le morti e gli incidenti sul lavoro siano lievitati man mano che il lavoro diventava “flessibile”magia delle parole.Droga per lavorare quindi e droga per godere al massimo delle pause,per sballarsi,per tentare di dimenticare un modello sociale che sempre più scarica le sue stesse contraddizioni sulle spalle dei più deboli.

Günter Amendt – No drugs,no future § Le droghe nell'età dell'ansia sociale – Feltrinelli 2004

8 commenti:

Anonimo ha detto...

come disse non ricordo più quale comico: "è giusto parlare di flessibilità. bisogna essere flessibili per prenderla meglio in quel posto".
(disse lamicragna marchesa mentre sistemava il suo abito di seta rosata luigi XIV)

Lanza ha detto...

@Lamicragna:gattopardesca stavolta,mi stupisci sempre:)

Anonimo ha detto...

Un post che porta alla riflessione, a guardare (se si ha tempo per farlo, ovviamente)di come possiamo diventare "flessibili" anche dentro di noi.

E' una parola che trae in inganno- questa tanta aspirata flessibilità- e basta quella necessaria distrazione (costosa, oltretutto, come tuti i vizi)a non farci pesare quella ormai inesistente bella dignità che qualche tempo fa portava alto il significato della parola "umano"

Un forte abbraccio Robi.

Glò

Anonimo ha detto...

Grazie al tuo post, stasera sarò costretta a passare il mio tempo chiedendomi perchè ancora non ho cominciato a drogarmi. :D

Lanza ha detto...

@Glò:hai ragione,oggi quella che viene ferita in modo irreparabile è la dignità del lavoro.

@RazzaCorta:ma allora tutti quei post con tag"ubriachezza molesta"?

Anonimo ha detto...

Oddio... sono una drogata e non voglio accettarlo...

Anonimo ha detto...

Penso che sempre l'uomo, nel momento in cui ha assunto la "semplice" consapevolezza dell'esistere, abbia avvertito l'horror vacui, quel senso di vuoto e di morte, che stordisce e disorienta, riempiendolo come ha potuto, anche con sostanze inebrianti, e in tutte le civiltà. Non mi stupisce, dunque, che nella nostra, il senso di vuoto esistenzial-professionale venga colmato con droghe di ogni tipo e pericolosità, e in modo così tragicamente naturale.
Ma che tristezza.
Ciao Robi, buona giornata
Linda-con un mal di testa epocale...(ma non mi drogo, resisto...;-))

Lanza ha detto...

@RazzaCorta:preoccupati solo che sia di annata.

@Linda:forse la frase"La religione è l'oppio dei popoli"andrebbe riconsiderata.

 
Clicky Web Analytics