Vi spiego le cose ovvie...datemi solo il tempo di capirle

mercoledì 22 ottobre 2008

Dolore e preghiera







E' sorprendente come la fede in Dio divenga più grande maggiori sono le traversie conosciute in vita.A rigor di logica dovrebbero essere grati a Dio coloro che hanno avuto una vita priva di grossi dolori ma difficilmente queste persone comprendono il dono che hanno ricevuto.Al contrario statuine,crocefissi immagini ed immaginette riempiono case che hanno conosciuto momenti di angoscia che sembravano senza speranza. Entrando in queste case ho sempre pensato che se Dio si fosse accanito in quel modo con me avrei distrutto anche quei pochi oggetti sacri che possiedo per vendicarmi in qualche modo di quella che percepivo come una ingiustizia. Invece la logica è diversa:forse quando il calcolo delle probabilità ci si ritorce contro è più facile perderci nell'immensità di un potere infallibile che tutto decide e la speranza di una vita eterna ci riconcilia con le amarezza dell'esistenza terrena.

10 commenti:

ANTONELLA ha detto...

Quando non hai alcuno strumento per intervenire su ciò che ti capita un modo per consolarsi è sperare in un intervento sovranaturale.
Io non lo escludo. Non si può mai sapere.
un abbraccio

Anonimo ha detto...

è quello che è successo a mia madre dopo l'ictus.

grazie all'intervento della suocera di mia sorella: simpatica bipede baciapile che ha approfittato bassamente della debolezza di mia madre per rincoglionirla

Lanza ha detto...

@Antonella:è quello che penso.La struttura della Chiesa è discutibilissima ma il mistero della Fede rimane.

@Sab:ad una certa età comunque c'è la tendenza ad avvicinarsi a certe cose.Mia madre però tiene duro:)

Anonimo ha detto...

La fede protegge dal vuoto e dal buio e conforta, quando la ragione dovrebbe arrendersi all'inevitabile meccanicismo della Natura. Io non sono credente, ma non ti nascondo che l'idea di avere un padre buono pronto ad accoglierci dopo il freddo della morte deve essere dolce...
E provo tenerezza per chi, tra santi e santini, cerca di dare un senso al dolore: forse sono in cerca di un caldo abbraccio che la ragione non può dare.
Un bacio, buona notte, Linda

Anonimo ha detto...

Ho sempre pensato fosse insito nella natura umana credere in qualcosa al di sopra di noi, cui, in una qualche maniera, attribuire nel bene o nel male, certe nostre vicissitudini. Chi sta bene, e conduce una vita, come dire, fortunata, si sente padrone di se stesso e delle proprie azioni. Nonchè artefice, al 100%, del proprio vivere. In fondo, è fin troppo facile conferirsi il merito di un successo, no? Chi, di contro, sta male, ha strada facile per l'avvicinamento a certe "alte sfere", cui aggrapparsi, nella speranza di un domani migliore. Utile, l'avvicinamento, anche a giustificare certi accadimenti. In generale, infatti, questa gente crede che certe cose capitino perchè c'è qualche colpa da dover espiare. Oppure, se sono integerrime, le vivono come prove ulteriori di dimostrazione della propria virtù. Insomma, trovano sempre un modo per "motivare" certe sfighe.

Lanza ha detto...

@RazzaCorta:come dice Grissom di CSI"siamo geneticamente programmati a credere in qualcosa che non possiamo vedere".Personalmente dietro le case trasformate in santuari ho trovato spesso una disperata volontà di credere che la vita non sia solo quella che viviamo ma che un mondo di pace e serenità ci si spalancherà compensando i dolori di una vita intera.

Lanza ha detto...

@Linda:come al solito la tua visione è piena di buon senso e probabilmente centra il cuore del problema.Hai il dono di una lineare chiarezza nell'esprimerti.Grazie

Censorina ha detto...

Molto bello e vero questo tuo Post. Quello che non condivido però è il fatto che tu pensi che avresti buttato alle ortiche i pochi oggetti sacri che possiedi. No, non lo faresti, cercheresti invece di capire a che cosa puoi aggrapparti in quel momento per sopravvivere e per cercare di dare un significato a ciò che ti succede. Ti consiglio (consiglio non richiesto) di leggere la Montagna dalle sette balze, di cui ho parlato in un mio post.Ecco un passo che l'altra sera mi ha colpita:

"E' soltanto l' infinito e misericordioso amor di Dio che ci ha trattenuti dal farci a pezzi e dal distruggere già da tempo tutta la Sua Creazione. Si crede che le guerre siano in un certo senso la prova che Dio non esiste. Consedieriamo invece che, nonstante secoli di crudeltà, odio, oppressioni e ingiustizie, la razza umana riesce sempre a riprendersi e a produrre ancora uomini e donne che ricambiano male per bene, avarizia per carità, crudeltà e lussuria per santità. Come potrebbe essere possibile tutto ciò senza che Dio ci amasse?"
Ci ho riflettuto molto.

Lanza ha detto...

@Rebecca:ti ringrazio per il contributo.Ciao

Anonimo ha detto...

già
proprio frasi perfette
non avrei potuto scrivere meglio

 
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