Vi spiego le cose ovvie...datemi solo il tempo di capirle

sabato 13 giugno 2009

And thank God that I just don't care

Todd White - Woods'n'Irons

Todd White - Sense of Humour

Solo alla generazione dei nostri padri e madri è stata richiesta forzatamente una flessibilità (parola che evoca sempre grosse fregature travestite da progresso e benefici) superiore a quella della generazione del baby boom alla quale mi onoro di appartenere. Forse appartengo pure a quella di Ogino-Knaus,ma il discorso andrebbe troppo in là.Da piccolo mi ricordo che le automobili erano poche,averne due in famiglia era piuttosto raro.I telefoni si potevano richiedere a muro per spendere meno e il duplex significava che la linea era vostra solo a metà e se avevate un “duplice” chiaccherone vi toccava aspettare che finisse.Duecento lire equivalevano ad una doppia manata di caramelle sfuse,il ghiacciolo costava trenta lire ed il Ciao (dopo che ero cresciuto un pò) cinquantamila.Mi sembrava che allora le distanze tra le persone non fossero drammatiche come talvolta lo sono oggi,il lavoro era assicurato e con quello una dignità condivisa anche dalle famiglie meno abbienti.Allora si guardava al futuro con la certezza che sarebbe stato migliore,oggi lo si scruta con paura.In farmacia gli psicofarmaci hanno scalzato aspirine e saridon,le aspettative di vita si sono allungate e di molto.Ma se la vita è un dono preferisco qualcosa che mi piaccia e mi interessi anche per un tempo minore piuttosto che una noia (quasi) senza fine.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

condivido per motivi anagrafici i ricordi del tempo dell'infanzia.....
allora c'erano le diverse estrazioni sociali, ma il vero benestante non ostentava un bel niente......
quanto alla solidarietà non occorreva fare un sms da un euro.....a scuola raccogliemmo i risparmiucci per il Vajont e anche senza che avessimo tutti la televisione c'era comunque partecipazione emotiva forte.....
oggi le troppe cose distolgono l'attenzione dall'essere profondo....e le parole riempiono tante bocche....ma suonano vuote......
io andavo a messa e a S.Alessandro c'era il parroco Don Carlo Canestri che ci spiegava le cose e io ricordo ogni parola....erano parole semplici e sagge.....non credo siano cadute nel vuoto....anche se non sono propriamente una credente.....ma è p sarebbe troppo lungo da spiegare.....
non è la noia il male del mondo di oggi ma le troppe fisime e seghe mentali della gente....
salutoni
carla la fatapiumetta

Anonimo ha detto...

Tutto vero quel che dici per il passato, e condivido anche la nostalgia tenera di certi ricordi.
Per quanto riguarda il presente, è necessario mettere e mettersi dei paletti, riuscire a dirsi dei no e a guadagnarsi onestamente ogni gratificazione. E dire no a tutto ciò che ci chiude in una torre d'avorio e che ci isola dal resto di una umanità disgraziata...
Se riuscissi ad insegnarlo ai miei figli, allora sì che la mia vita non andrebbe sprecata.

Con affetto, Linda

Lanza ha detto...

@FataPiumetta:trovo che oggi ci sia soprattutto volgarità e moralismo.

@Linda:"dire no a tutto ciò che ci chiude in una torre d'avorio" è molto giusto.Ma a volte non senti il bisogno di chiamarti fuori da tutto questo fracasso?

Anonimo ha detto...

Sì, via dalla "pazza" folla, il tempo di ricaricare le pile: dormire, sentire buona musica, pensare, programmare... ma con l'idea di proseguire il cammino insieme agli altri. Non so, Roberto, ma io ho bisogno di dare e di ricevere alle/dalle persone, e mi odio quando mi lamento di quello che ho e vorrei fare qualcosa di più a favore di chi ha una vita realmente indecente. Voglio combattere e non voglio che il Male vinca sempre. E voglio che questo messaggio arrivi ai miei ragazzi. Ma, per carità, è solo quello che sento, non la Verità rivelata.
Grazie,
Linda

 
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