Moretti pasquale

Nanni Moretti mi ha deluso.Non che fossi mai stato un suo fan ma per un certo periodo ho creduto vero il concetto cardine da lui sempre veicolato sia per mezzo dei suoi film che attraverso la sua vita:l’esistenza di un modo “alto” di intendere la vita ed ogni suo aspetto,lontano dagli inganni sotterfugi e piccole miserie alle quali ci tocca assistere quotidianamente.Un atteggiamento che comprensibilmente sconfinava nella spocchia da primo della classe,nello sguardo che sembrava arrivare da un mondo di dirittura morale dove non c’era posto per la imperdonabile volgarità dei nostri comportamenti.Ed ora che pure lui è stato scoperto con le mani nella marmellata ci sembra tanto più meschino più ci era sembrato sprezzante prima,la mancanza di umana simpatia e comprensione gli si ritorce contro.Niente a che vedere con un De Sica (Vittorio) che da gran signore qual’è sempre stato pur raccontando storie come “Ladri di biciclette” o “Umberto D.” evitava di ergersi a giudice ed anzi aveva sempre un occhio benevolo per le miserie a cui la vita può costringere.Ma paragonare Moretti a De Sica è quasi una bestemmia.Forse ha ragione Battiato quando dice che per evitare la contaminazione bisogna chiamarsi fuori,che se fai parte di un certo mondo non puoi evitare di assorbirne anche gli aspetti negativi.