Vi spiego le cose ovvie...datemi solo il tempo di capirle

lunedì 30 giugno 2008

Giamaica (e non a Brera)






Sono bastate un paio di righe da Kingston dell’amico Antonio per riportarmi al mio soggiorno in Giamaica nei mitici Anni Ottanta.Già allora la mia agenzia di viaggio mi aveva sconsigliato Kingston in quanto città pericolosa e con scarse attrattive turistiche dirottandomi su Montego Bay.Eccomi dunque di partenza per un viaggio che già sulla carta si annunciava un discreto “tour de force”:Milano-New York,New York-Miami,Miami-Montego Bay.Senza scordare che all’epoca il check-in andava ripetuto ad ogni scalo e il recupero bagagli dal nastro circolare diventava un incubo.Tra coincidenze in ritardo e l’ultima tratta effettuata su un aereo da panico:un solo motore ed elica anteriore come gli aeroplanini giocattolo carrozzeria tipo Savoia Marchetti in tela cerata trenta posti e le facce dei compagni di viaggio che scrutavano la tua nel timore di leggervi la stessa perplessità(per usare un eufemismo).L’atterraggio fu salutato da urla di entusiasmo (mancavano solo gli striscioni) e baciare il suolo tipo Papa mi sembrò il minimo.Un taxi mi portò rapidamente alla mia nuova residenza temporanea:l’Half Moon Hotel.Un posto da favola dove le camere erano bungalow sparpagliati letteralmente in una specie di immenso bosco che arrivava sino al mare.Fuori dalla porta c’era una spiaggetta privata e il mare non distava più di dieci metri tanto che i miei sonni erano cullati dalla risacca.Svegliarsi alla mattina e fare colazione sotto un piccolo porticato con il mare così vicino da potersi toccare era una sensazione indescrivibile.
Il mio soggiorno fu allietato anche da splendidi “green” a diciotto buche dove ben presto mi resi conto che andare in giro con le macchinine elettriche era molto più divertente che vangare il terreno sotto gli sguardi disgustati del mio istruttore.Anche la scoperta che le giovani americane che erano in albergo perlopiù con la famiglia avevano del sesso un’idea più liberale e meno ipocrita delle italiane,o meglio delle italiane che conoscevo io,contribuì non poco a rendere la mia permanenza molto gradevole assieme alla mitica ganja che era virtualmente legale e ad un prezzo ridicolo.Una vacanza che mi sento di consigliare a tutti(considerato che oggi mi pare esistano voli diretti o quasi e che i prezzi sono scesi di molto).Unica controindicazione:quando tornerete sul Tirreno o sull’Adriatico probabilmente piangerete come nella pubblicità delle Crociere Costa.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

forse quando inventeranno il teletrasporto

Lanza ha detto...

@DiscedeArdite:certi viaggi ho preferito farli da giovane perchè pensavo che poi le responsabilità etc...Ma tu non mettere limiti alla Provvidenza,non si sa mai:)
io te lo auguro di cuore

Anonimo ha detto...

Io ho pianto anche tornando lo scorso anno da Lampedusa... e sì, che il mio mare è uno dei più belli d'Italia! Che bel post! Hai descritto la tua esperienza in modo così succulento da far venire voglia di mettersi in viaggio subito!

Lanza ha detto...

@RazzaCorta:è un qualcosa che ti rimane dentro,un investimento spirituale.

 
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