Velvet Underground ovvero vita di strada,droghe,sesso,sadomasochismo negli anni Sessanta.Geniali precursori del gothic e del punk,vicini all’ambiente del Greenwich Village di quegli anni,rivoluzionari nel senso più autentico di questo aggettivo troppe volte usato a sproposito.Leader indiscusso di questa band Lou Reed,una delle personalità più inquiete devastate e contradditorie della musica rock,influenzato dai poeti maledetti e a sua volta cantore di storie di vita malata,di atmosfere sordide in anni in cui tutto questo non faceva ancora moda e cassetta.Accanto a lui in questo visionario progetto finanziato da Andy Warhol prima di tutto John Cale (della sua carriera da solista assolutamente da ricordare ed ascoltare “Music for a new society” e “Artificial Intelligence”come minimo),poi Sterling Morrison,Maureen Tucker ed infine Nico,una cantante tedesca “imposta”da Warhol ed assolutamente inarrivabile in alcuni brani (“All tomorrow’s parties” su tutti).Sui Velvet,su Lou Reed e sui singoli componenti della band si potrebbe parlare o scrivere per ore.Se vi interessa approfondire vi consiglio di recarvi QUI:un sito interamente in italiano curato con passione dove trovate i testi di tutte le canzoni con traduzione a fronte ed un sacco di curiosità oltre a link interessanti.Da qui ho preso il testo della mia canzone preferita dei Velvet,perchè credo che tutti abbiamo aspettato il nostro uomo qualche volta:magari solo il barista,il tabaccaio o il farmacista.
I'm waiting for the man (L.Reed)
I'm waiting for my man
Hey white boy,
Here he comes, he's all dressed in black
Up to a brownstone
Baby don't you holler
8 commenti:
bello il commento sulla gif dell'avis
gh misogino!
ah i velvet, che meraviglia! ho avuto fra le mani un vinile dell'epoca di quel disco
veramento bella la copertina
la mia preferita di sempre resta Perfect day
@DisceseArdite:dovrò toglierlo mi sa:)
Per i vinili ho un armadio apposito e un database sul computer.Credo esista un fetish per l'odore della plastica dei dischi,magari ci scrivo un post.
Non te ce facevo, 'ella miseria!... (ossia: non credevo ti piacessero i Velvet e Lou Reed!)
Piacevolmente sorpresa... ;-)
Linda
@Linda:certo che anche tu,dai Beatles ai VU:)Ciao
e non solo! ti ricordi la spazzolina per pulire il vinile...quelle palline minuscole di polvere fra i microsolchi, il fruscio quando mettevi su la puntina
il suono digitale è perfetto, cristallino... asettico.
preferivo i vinili, con i loro graffi che "saltavano"
vuoi vedere che sto invecchiando anch'io?? ^_^
bacio
sab
@DisceseArdite:l'emozione di arrivare a casa con qualche novità,maneggiare il disco come fosse una reliquia.Ad ogni ascolto si aggiungeva qualche fruscio,mi ricordo che "Thick as a brick"dei Jethro Tull ho dovuto ricomprarlo quattro volte:) Paradossalmente la possibilità di reperire facilmente tutto ciò che vuoi uccide la magia dell'ascolto.Personalmente passo più tempo a catalogare,rinominare,ammassare che ad ascoltare.Ed ora sto per comprare l'ennesimo disco fisso USB perchè non so più dove mettere tutti questi mp3.
Che nostalgia:(
Oddio, ma chi sei il mio ex marito camuffato da Uait? Uguale uguale ;o)
p.s. Ti consiglio di veder Alta Fedeltà di Stephen Frears o di leggere il libro di Hornby... per chi ama la musica e la vive in modo meravigliosamente compulsivo...
Linda
@Linda:grazie del consiglio,provvedo subito.
P.S. Non sono il tuo ex consorte sotto mentite spoglie ma sono lieto di sapere che ci sono altre persone che amano la nusica.Ciao
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