Vi spiego le cose ovvie...datemi solo il tempo di capirle

lunedì 10 novembre 2008

Marauder







Finalmente sono riuscito a vedermi”Control”:presentato a Cannes lo scorso anno,inizialmente mi aveva fatto pensare ad una delle solite agiografie romanzate in cui di solito si arenano anche registi di nome(basti pensare all'Oliver Stone di”The Doors”).Invece la pellicola è una piacevolissima sorpresa.In un elegante ed essenziale bianco e nero si srotola una storia che è già mito:la breve ed intensa parabola dei Joy Division,un gruppo che prende il nome da alcune baracche femminili all'interno dei campi di concentramento nazisti nelle quali le prigioniere erano considerate puramente oggetti sessuali.Più che della band qui si parla del suo frontman Ian Curtis e delle sue crisi epilettiche,della voce baritonale,dei testi cupi e malinconici nei quali non si faticano a trovare frequenti richiami alla morte.Le immagini narrano in modo scarno la crescente difficoltà di Ian ad adeguarsi alla vita sino al suo suicidio all'età di 23 anni.Se un appunto si può fare a questo splendido film è quello di accennare in modo molto marginale al”mal di vivere”del protagonista,a quel progressivo distacco dalla materia che forse avrebbe meritato maggior attenzione.

P.S. A chi fosse interessato ad approfondire consiglio vivamente di andare a leggere i testi.Sono gotici e poetici,adatti per quelle citazioni che tanto piacciono alle ragazzine (e non solo).


10 commenti:

ANTONELLA ha detto...

Faccio molta fatica a vedere questo genere di film . mi fanno stare troppo male
un buon sonno,Roberto
Antonella

Lanza ha detto...

@Antonella:forse ti immedesimi troppo.Ciao

Anonimo ha detto...

Credo che non subito, ma appena possibile lo vedrò anche io. Nonostante il suo tormento, devo dire che sapere quello che è successo dietro le quinte di questo strano ed inquietante gruppo, mi interessa...

Bacio, Linda

Lanza ha detto...

@Linda:non ne dubitavo:)

Anonimo ha detto...

non conosco nè il film nè il gruppo, per cui non posso lasciarmi andare in disquisizioni e pareri..
però non posso che essere d'accordo con te sull'unico appunto che hai fatto, perchè quel male di vivere è purtroppo una realtà così sempre più diffusa che approfondirla maggiormente, anche in un genere di pellicole come questa, non farebbe mai male.

un saluto =)

Anonimo ha detto...

mal di vivere... nel giro di 10 minuti è la seconda volta che mi imbatto in questa cosa.

Lanza ha detto...

@Le2lei:hai perfettamente ragione.In particolare qui si sarebbe potuto/dovuto accennare ad un mondo che accumula fatti e cose per riempire un nulla sempre più profondo.Grazie per l'osservazione e ciao.

@RazzaCorta:ultimamente il mal di vivere và come il pane.

Anonimo ha detto...

interessante.

Anonimo ha detto...

MAI lasciar perdere un tuo consiglio.

Bacio robi, Glò

Lanza ha detto...

@lilu8:si,non la solita storiella superficiale.

@Glò:grazie per la fiducia.Ti abbraccio.

 
Clicky Web Analytics