Claudio Sousa Pinto - Butterfly
Claudio Sousa Pinto - Big flower
Circa un mese fa si parlava con insistenza del problema della libertà di espressione su Internet,con particolare riferimento ai blog e a ciò che ruota loro attorno.Ma ci siamo mai chiesti chi si sobbarca il costo delle nostre esternazioni?Nel mio caso una ambiziosa multinazionale che,non contenta di dettare le regole online,ha iniziato a mappare l’intero pianeta e pare voglia spingersi nel cosmo.Per questi signori,inutile nasconderselo,l’unico argomento degno di interesse è il ROI quindi se e quando decideranno che i nostri post non rappresentano più un’opportunità di profitto ci chiederanno gentilmente di pagare spazio e banda occupati.Siccome”blogging is a privilege not a right” come dicono gli americani, quanti di noi sono disposti a pagarsi il piacere di postare i propri pensieri in Rete invece di affidarli ad un diario come avveniva sino a qualche anno fa?
Altro che disegni di legge:sarebbe sufficiente un piccolo canone mensile a modificare profondamente il mondo dei blog come lo concepiamo oggi:del resto mica accusiamo l’edicolante di sopprimere il diritto all’informazione solo perchè vuole farci pagare il giornale,no?
Vi spiego le cose ovvie...datemi solo il tempo di capirle
martedì 18 agosto 2009
Smile and grin at the change all around me
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
12 commenti:
Perchè hai etichettato come "cazzata"?
Io, per dirti, sarei disposta a pagare, e non perchè sia una narcisa irrecuperabile.
Abbiamo una piattaforma che ci ospita, e sulla quale possiamo scrivere quel che ci pare: parlare di malattie, di amori finiti, della ricetta della torta mimosa, di Berlusconi e del suo giro di donnine. Possiamo anche offendere e inventare di sana pianta, spargere fango sulla reputazione della vicina di casa che mette le corna al marito, magari facendo nomi e cognomi.
Se ci chiederanno di pagare pagherò: purchè i prezzi siano modici, eh?
;-)
@Enne:cazzate lo metto sempre,un pò perchè non riesco mai a prendermi sul serio e un pò perchè in fondo la sparizione di tutti i miei post non avrebbe ripercussioni di alcun tipo.
Riguardo alla riflessione sono d'accordo con te ma devi considerare lo scenario complessivo:se molti se ne andassero verrebbe meno o comunque sarebbe diminuito di molto il piacere di essere letti e/o commentati.Inutile negare che se scriviamo qui e non su un diario privato questa sia la molla principale.Ti ringrazio,i tuoi commenti sono sempre mirati circostanziati ed incisivi.Ciao
Se ci dovesse pagare, immagino che contemporaneamente nascerebbe una possibilità gratuita per continuare a scrivere in libertà, con conseguente fallimento delle attuali piattaforme che ci ospitano, internet per natura trae i suoi profitti in relazione a un sempre più facile e gratuito utilizzo. ;)
@gians:qui sono in pochi colossi a dettare le regole,gli altri semplicemente obbediscono.
leggo il tuo post, eimoaro qualcosa di nuovo, perchè ho scoperto i blog relativamente da poco, e poco so di queste cose.
Ps.
Sono davvero colpita dalla veste grafica del tuo blog.Molto particolare.
no, spero che non si inventino l'abbonamento per essere blogger ... sarebbe terribile e sterminerebbe molti soprattutto se i prezzi non saranno modici... anche se, in realtà, si inizia sempre con dei prezzi bassi che poi crescono gradualmente sino a diventare rilevanti.... meglio non pensarci...
buon proseguimento
Ogni tanto è giusto riflettere. Paghiamo il canone per l' ADSL: noi, malati bloggers, pagheremmo anche per il Blog. Penso però che non succederà. Non chiedermi perchè.
Esatto.
Ho tenuto un diario cartaceo per anni.
Adesso continuo a scrivere di me, come allora, con la "piccola" differenza che sparo le mie parole in rete, letta da altri.
E' una forma di comunicazione.
@Zelda:è di questi giorni la notizia che Murdock della News Corp.(quella di Sky)sta pensando seriamente di rendere le notizie dei suoi giornali a pagamento.La direzione che prenderà la Rete credo che nessuno oggi sia in grado di dirlo per certo.Vedremo.
@Pupottina:non ci pensiamo per ora,poi staremo a vedere.Ciao
@Censorina:spero tu abbia ragione.
@Enne:credo che le risorse gratuite della Rete siano come le babysitter e gli scivoli all'Ikea. Sinchè il business che c'è attorno copre le spese va tutto bene,quando c'è crisi allora sono dolori.
Mi viene da sorridere pensando al mio modo "tirchio" a parere di qualcuno, "essenziale" a parer mio, di vivere le cose.
Se si pagasse per esser ospitati su una piattaforma blog, io scaricherei il mio immediatamente nella lista delle cose "assolutamente-non-indispensabili".
Non so. E' uno dei pochissimi piaceri che mi concedo, e probabilmente sarei disposta a pagare, per rimanere, se la somma fosse alla mia portata. Ma come hai scritto anche anche tu in un commento, il fatto di usufruire di uno spazio che è solo per pochi, diminuirebbe il piacere di starci.
Un saluto affettuoso, caro Robi, spero che tu stia bene, Linda :)
@RazzaCorta:credo che pur di non privarci del piacere di leggere le tue "non indispensabili" esternazioni saremmo tutti disposti a fare una colletta:)
@Linda:non perdi mai l'abitudine a non fermarti alla superficie delle cose ed è anche per questo che apprezzo sempre i tuoi interventi.Sto bene,ammesso che si possa dire ccosì di chi scrive simili deliri.
Posta un commento