Tornato.Dopo una toccata e fuga a Valencia,raggiunta con un’auto a noleggio,giusto per vedere la Marina Real e l’acqua della Coppa America e per pranzare da El Submarino circondato per una volta da squali inoffensivi.
Sull’aereo ho iniziato a riflettere,in cuffia Lou Reed e i Cabaret Voltaire:cosa trasmettiamo realmente di noi a chi legge le nostre stupidaggini,a persone che ci conoscono solo qui e in questa veste?Quali filtri attiviamo in automatico per trasformare l’accaduto nel narrabile?Effettuiamo una censura consapevole quando comunichiamo cose nostre o neppure ci rendiamo conto di avere creato un’immagine di noi e quindi aspettative?Se invece di Lou Reed e dei Cabaret Voltaire avessi ascoltato Raul Casadei forse avrei eliminato direttamente ogni riferimento alla musica?Lo chiamo metodo travagliato:non si ha contradditorio,si possono eliminare o sottacere le cose che non piacciono ed evidenziare quelle che ci fanno gioco,che contribuiscono in modo decisivo ad andare a parare esattamente dove volevamo.Applico un sacco di filtri,qualcuno in più rispetto alla vita reale perchè ci sono cose che chi non ti conosce finirebbe per interpretare in modo sbagliato ed in ogni caso porto con me la convinzione che più cose dici di te più diventi vulnerabile (a volte anche un pò stronzo).
Vi spiego le cose ovvie...datemi solo il tempo di capirle
giovedì 1 ottobre 2009
Stubbing things to schemes and places
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
15 commenti:
vero....stronzo non so....vulnerabile magari si.....ma per fortuna esistono i veri amici ai quali puoi confidare anche i tuoi lati più sinceri, o che tu ritieni più oscuri.....magari davanti ad un caffè fumante.....o seduto sulla panchina di un giardinetto contemplando un albero....
bentornato...
carla ftpmtta
Qui diamo un'immagine di noi che forse corrisponde a quello che vorremmo essere, non a quello che siamo. Ma credi di essere il solo a mettere dei filtri, tutti lo facciamo, io per prima. Mi dicono che sono dolce e solare, quando invece so benissimo di essere aspra e oscura, ma evidentemente, se è questa l'immagine che passa di me, vuol dire che è quello che voglio che passi.
Per quel che ti riguarda, ti vedo come un irrequieto e acuto osservatore del mondo che ti circonda, una persona certamente non ordinaria, ma sensibile e rispettosa; se non sei davvero così, e se questa è l'immagine che arriva di te, forse è quello che avresti voluto essere... non so.. ipotizzo, magari dico un mucchio di caxxate... (ho fatto la notte in bianco con una figlia febbricitante, mi scuserai).
Baci e buona giornata, Linda
Caro Lanza,
penso che ognuno di noi sia tante cose, così tante che riuscire a definire una persona in modo completo è del tutto impossibile. Non sempre mostriamo tutto di noi a chi ci sta davanti e non sempre lo facciamo per egoismo.
Anzi credo che il più delle volte cerchiamo di adattarci a chi ci sta davanti. Non parleresti di Lou Reed ad un bambino di sei anni perché non capirebbe di cosa stai parlando. Non parleresti di numeri primi alla tua donna delle pulizie perché sai che non lo capirebbe. Cerchiamo sempre un contatto con chi ci sta di fronte, un punto di comprensione. Non c'è niente di male in questo. Come ho detto altrove, penso che ogni persona sia unica. Sono in molti ad amare Lou Reed ma nessuno è esattamente uguale a te.
Buona Giornata e bentornato a casa.
Enrica
Non usare il mezzo blog come facciata apparente di ciò che non si è, forse è una delle prime lezioni che ho appreso. Roberto, credimi, di questo esprimersi, non vi è nulla in cambio. Lo facciamo per passione, tanto vale mostrarsi senza filtri e per ciò che si è realmente. ;)
@Carla:nel mondo reale credo sia più facile.
@Linda:credo che l'idea di me che trasmetto sia molto vicina alla verità.Riflettevo su cosa condiziona la nostra scelta di parlare di un fatto specifico tra le centinaia che ci accadono. Auguri alla tua bambina.
@Enrica:sono d'accordo sul fatto che bisogna porsi in una posizione tale da relazionarsi con gli interlocutori.I filtri per me significano,ad esempio,tacere l'acquisto di un costoso orologio: qualcuno non ci crederebbe,altri lo giudicherebbero(con ragione)di cattivo gusto ed i più saggi lo ignorerebbero. semplicemente.
chi di solito mi legge e mi frequenta molto da vicino mi riconosce......ma mi viene a leggere per il piacere di farlo....come io faccio con te...
diciamo che io non ho paura dell'ombra e neanche del lupo cattivo....ma molte persone che conosco si...tante teste tanti cervelli.......
l'importante è aprire canali di comunicazione e non rinchiudersi a riccio....neanche nelle proprie idee.....
buona fine di settimana
carla
@Carla:se c'è una cosa che ho imparato è che bisogna sempre pensare con la propria testa e che spesso le idee meno frequentate nascondono verità insospettate.
beh, se ascolti in cuffia i Pooh,diccelo pure, sarò in grado di sopportarlo....mah, per me il blog è uno sfogatoio assoluto, perchè nella realtà non riesco a confidarmi con nessuno, almeno sugli aspetti dei quali parlo sul blog.
Naturalmente hai ragione Zelda,ma hai mai pensato a quante cose hai giudicato sconvenienti,poco interessanti,insignificanti.Ciò sul quale riflettevo è il meccanismo che ci spinge a compiere questa autocensura e il motivo per cui tra tante cose ne selezioniamo una in particolare. Non preoccuparti,sono solo elucubrazioni mentali nelle quali a volte incappo.Ciao Zelda.
ho capito cosa intendi (credo).
Poni un quesito interessante.Ci rifletterò' su.
Ciao, Roberto.
Cara Zelda sono lieto di aver stimolato la tua curiosità.Ciao e grazie.
Adesso che ci penso non so se ho mai apposto filtri fra quello che scrivo, sempre con la massima sincerità, e quello che penso realmente. Di solito le cose coincidono.
Semmai c'è stato un lungo, lunghissimo tempo in cui, pur mantenendo inalterata la mia sincerità di fondo, modulavo gli scritti in base agli umori di colui che allora mi seguiva assiduamente.
Da quando ho capito che era veramente finita ho perso la voglia di scrivere.
Adesso sto riprendendo, ma a volte mi pare di parlare solo a me stessa.
Nico cara,ci sono persone che raccontano anche particolari molto intimi della loro vita.Tutto sta a vedere perchè hanno scelto quelli e non altri.
L' essere vulnerabili o meno fa parte del nostro carattere, ma come tu osservi, viene dal fatto che ci esponiamo o meno. Io purtroppo faccio parte della prima categoria, dico sempre quello che penso, che cosa ho fatto o non ho fatto, se sono preoccupata o triste tutti se ne accorgono ecc..
Che cosa ci posso fare? E' logico che qui siamo un po' meno aperti, anche perchè non sappiamo quanto di noi interessi agli altri.
Se tu noti però, basta leggere i post dei Blog e capisci subito se hai davanti una persona aperta o chiusa.
Vi sono persone che usano i post per nascondersi e altre pe rivelarsi. Penso che non sia fatto di proposito, ma faccia parte del proprio modo di essere. Ciao e bentornato. Paola
Cara Paola la tua frase "Vi sono persone che usano i post per nascondersi e altre per rivelarsi" sintetizza mirabilmente quello che volevo esprimere.Sei decisamente lucida e concisa.
P.S. Qualche viaggetto in programma?
Posta un commento