Vi spiego le cose ovvie...datemi solo il tempo di capirle

lunedì 8 febbraio 2010

Thought I'd something more to say

Pamela Sukhum - Dissolution


Pamela Sukhum - Butterflies


Uno dei sintomi del rincoglionimento di massa che ci sta colpendo credo sia il proliferare della cosiddetta "Sindrome da esibizione della griffe".Già l'idea di dover spendere una fortuna per il gusto di fare pubblicità a "Emporio Armani"(qualcuno, giuro,crede che sia un misterioso e schivo fratello di Giorgio)è qualcosa che il buon senso si rifiuta di concepire.Sarebbe accettabile se i suddetti capi fossero graziosamente donati a fini pubblicitari:io ti regalo il berrettino "Mangimi Purina" con visiera in plastica e tu indossandolo mi rendi il valore in termini di pubblicità.No,qui si parla di capi tarocchi ed autentici pagati a caro prezzo e sfoggiati da grandi e piccini, uniti nella convinzione idiota che il logo "Gucci" piuttosto che "Prada" trasformi come per magia un brutto capo di vestiario in un feticcio da sfoggiare.
Ma ci vuole così tanto per capire che il capo di uno stilista dovrebbe farsi notare per una bellezza ed un'eleganza intrinseca,che giustifichi l'esborso di soldi necessario per possederlo?E che in mancanza di questa caratteristica molto meglio comprare un capo non firmato:anonimo per anonimo almeno avremo speso meno.Invece la smania di apparire ad ogni costo ha la meglio sul minimalismo intelligente,così che si può facilmente assistere alla glorificazione della griffe da parte di acritiche ed acriliche signore,mariti e relativi marmocchi.
Fin qui nulla di grave.In fondo ognuno si veste come vuole e allo stesso modo spende i suoi soldi.Quello che personalmente mi inquieta un poco è il constatare come le persone siano sempre più plagiate,quasi rese incapaci di formulare un pensiero originale e quindi di pensare con la propria testa.Poi accendo la televisione:un sacco di reti locali stanno dando i numeri vincenti della prossime estrazione del Lotto ad una folla che spende fior di soldi per aggiudicarseli.Ma allora vogliamo proprio essere "Dolci & Gabbati".

19 commenti:

Bastian Cuntrari ha detto...

Chissà perché, ogni volta che incrocio qualcuno con un capo griffato, penso alla marchiatura del bestiame da parte del fiero cow boy di turno...
Sembra che, priva di un "logo" sul sedere, la gente si senta persa: appartengo, ergo sono. È la filosofia del branco, dell'omologato, dell'uno eguale ad altri mille.
La cosa triste è che pensano di "emergere"...

Censorina ha detto...

Questa volta mi soffermo sulle immagini: sono a dir poco favolose. Le metto nei miei documenti. Quello che mi piace sono soprattutto i colori.
Quanto alle griffes oggi non ci si può più fidare. Ho comprato all' aeroporto di Malpensa una borsa Cerruti 1881 che mi piaceva molto e di cui avevo necessità. Un pò di fretta non l'ho guardata bene. All' interno poi che scopro? "Made in Cina". E se ci hanno lavorato a basso costo? Era quello che volevo evitare assolutamente. Ciao Roberto.

Zelda ha detto...

mah, a Torino, per fortuna la griffe attecchiscce un pò meno...l'understatement torinese resiste abbastanza bene!..

Anonimo ha detto...

l'ostentazione delle firme sui capi è veramente quanto di più volgare ci sia.
carla

Anonimo ha detto...

comunque il quadro delle farfalle è meraviglioso......
fatapiumetta

Anonimo ha detto...

Oviesse e la mia amica Nadia sono rispettivamente la mia marca preferita e la mia stilista di fiducia.
Altro che il signor Emporio ;), tzé.

Linda

il mio nome è mai più ha detto...

Posso definirmi, senza presunzione, una minimalista intelligente?
;)

Anonimo ha detto...

Da una che si occupa di moda e costume, nel senso che sono modellist, sarta e costumista, e sapendo cosa c'è dietro a tutto ciò, non posso che darti ragione in pieno!

Ti linko da me!

Svivi

missminnie ha detto...

in linea di massima concordo con te..però un tubino nero di givenchy rimane un must, comunque lo rigiri nessuno lo fa uguale...e poi i golfini..un bel golf ti dura tantissimo, quelli di zara l'anno dopo li usi per togliere la polvere (esperienza con quelli delle mie figlie).
il resto è ciarpame.

SKYLARK ha detto...

Che dire... Per non parlare dell'ambiente di lavoro... Se non indossi un capo firmato sei visto come una persona strana

Anonimo ha detto...

(Robertì, ma che sei scappato con qualche modella di Armani nei caldi mari al di là di questo freddo mondo?) ;)

(Lindapreoccupata)

Lanza ha detto...

Bastian cara,il peggio è che non si accorgono di essere dei testimonial non pagati ma paganti.

Cara Paola,il lato che non ti aspetti del made in Italy.

Zelda carissima,noi piemontesi forse siamo disincantati a sufficienza.Generalizzando,si capisce.

Cara Carla,concordo in pieno.

Non avevo dubbi in proposito,Linda cara.

Mi sarei meravigliato del contrario,Nico bella.

Svivi cara,sono lieto che tu sia d'accordo.Per di più da addetta ai lavori.

Minnie cara,non credo che il tubino di Givenchy abbia una scritta trasversale.Posseggo soprabiti Aquascutum che ti permettono di rimanere perfettamente asciutto anche se li inzuppi letteralmente di acqua.Il mio non voleva essere un post contro le peculiarità superiori di certe maison ma contro l'esibizione insensata di una griffe.

Skylark,purtroppo la volgarità trionfa ovunque.

Linda bella,per il momento niente modella di Armani.Ma mai disperare:)

Anonimo ha detto...

Con me sfondi una porta aperta.....ne ho parlato anche io di recente.......però diciamocelo tra noi :-): andare controcorrente restando eleganti e dsicreti, senza esibire marchi e griffe,facendo invidia a quelli che ti guardano dall'alto della loro "divisa di gran moda", omologata e ormai vista e rivista, comporta un certo sano piacere ;-).....la sensazione è un pò quella della pubblicità "suonare al matrimonio della tua ex che ti ha mollato perchè non accettava che facessi il musicista per mestiere"....
Audrey

RazzaCorta ha detto...

e che posso dire...?
cosa può mai dire, in merito a griffes (?) varie ed eventuali, una che compra i reggiseni al mercato (e non solo i reggiseni) alla modica cifra di euro 2 e che se ne frega se sono made in cina della peggior specie, visto che solo quegli euro può spendere???

ah, sì, ecco cosa posso dire: je t'aime!!!

ti sei meritato un sincero "la classe non è acqua" (ma lo sospettavo...) ;)

Lanza ha detto...

Audrey cara,sono d'accordo su tutta la linea.A me però il musicista dello spot sembrava uno sfigato:dopo avere scelto la musica invece della fidanzata avrebbe dovuto riempire uno stadio per prendersi una rivincita.Invece campava faticosamente strimpellando su commissione,forse la ragazza aveva avuto l'occhio lungo.

RazzaCorta adorata,quando l'eleganza si avverte leggendo poche righe,non credo ci sia molto altro da dire.Hai ragione,la classe non è acqua e tu ne sei un esempio perfetto quando riesci a farti notare pur facendo di tutto per paassare inosservata.Je t'aime anch'io:)

wwww ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
wwww ha detto...

detesto i 'loghi' di qualunque genere e/o provenienza, griffe comprese, che ,da sempre, reputo di cattivo gusto. Purtroppo rientreremo sempre, nostro malgrado, in qualche 'tipologia sociale' anche se non ce ne accorgiamo, anche se non facciamo parte dei 'modaioli'. Detto questo, si deve cercare il più possibile di essere simili alla 'griffe' di noi stessi, ma è pressoché utopistico per molti , figuriamoci trovare'un proprio gusto'. Ricordo il defunto Gianfranco Funari che, a tal proposito, nei titoli di coda delle sue trasmissioni, dove solitamente viene scritto: 'tizio indossa abiti di caio', faceva scrivere: 'gli abiti di gianfranco funari sono i suoi'.

Lanza ha detto...

Cara Ragazza Perbene,credo che i loghi possano avere un'utilità quando ci aiutano ad identificare prodotti di qualità.Se poi volessimo estendere il discorso allo stile e al look temo che avremmo bisogno di molto spazio in più.Grazie per l'intervento e ciao.

francy ha detto...

spesso ci si nasconde diero una firma, per cercare di essere chi non si è...

 
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