Vi spiego le cose ovvie...datemi solo il tempo di capirle

domenica 15 agosto 2010

I'm a killer and I'm a clown






L’Unità,già organo del Partito Comunista Italiano, poi giornale del medesimo partito,infine giornale fondato da Antonio Gramsci,porta avanti da tempo una sacrosanta campagna contro la pubblicità che offende la donna.Si tratta di foto femminili,più o meno audaci,accompagnate da battute volgarotte e doppi sensi da caserma per pubblicizzare questo e quello.Una domanda:come deve essere classificata la foto sopra?
Del resto qualcosa si poteva capire già da questo comunicato del comitato di redazione del giornale,datato Aprile 2009,accuratamente “dimenticato”dai media.

Ci rivolgiamo ai nostri lettori. Per far sapere loro quello che è accaduto, sta accadendo e potrebbe accadere a l’Unità (…)L’azienda ha avanzato un piano durissimo per fronteggiare la sua pesante crisi economico-finanziaria che a fianco di un contenimento dei costi strutturali non offre ancora le necessarie garanzie di investimento e di rilancio. (….) L’unica certezza sono le rinunce ed i sacrifici che si chiedono ai lavoratori (…). Questi i fatti. L’azienda ha già provveduto ad espellere dalla redazione 20 giornalisti con contratto a tempo determinato e altri dieci con contratti di collaborazione. L’Unità, che tanto spazio ha dedicato al destino dei “precari”, con un semplice tratto di penna vede cancellare il rapporto con i colleghi e con la loro professionalità. Non è bastato. Il piano prevede l’espulsione, nei prossimi due anni, di altri 17 colleghi, tra cui 13 giornalisti che hanno i requisiti per il prepensionamento. Entro 24 mesi, firme prestigiose che hanno fatto la storia del giornale saranno fuori. Sono considerati esuberi. Per chi resta in redazione ci sarà la cassa integrazione a rotazione con una pesante decurtazione delle buste paga e sono previsti tagli pesantissimi ai budget delle collaborazioni. Entro un mese i lettori della capitale non troveranno più la cronaca di Roma. Anch’essa cancellata.

Tutto mentre si continua a raccontare drammaticamente il futuro negato et similia.Fate ciò che dico ma non fate ciò che faccio,insomma.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

e se fosse l'immagine tipo della donna lettrice dell'unità?
io porto una gonna uguale a questa...

scherzi a parte (la gonna la porto davvero così, comunque, in estate...)

concordo che la foto distragga dal messaggio, che sfrutti l'immagine della donna

hai ragione...

Anonimo ha detto...

Io non credo affatto che la pubblicità che mostra donne nude, sexy, disponibili o addirittura volgari faccia vendere di più. In generale, qualunque cosa faccia parlare di sè attrae l'attenzione del pubblico sulla pubblicità e quindi sul marchio che questa pubblicizza. Lo ha dimostrato chiaramente Benetton qualche anno fa con alcune foto shock che avevano uno sfondo sociale e non necessariamente mostravano donne nude e disponibili. Lo ha dimostrato ancora di più la Barilla coltivando l'ideale della famiglia e dei buoni sentimenti, oltre all'uso di artisti davvero notevoli per la realizzazione della loro pubblicità.
Per quanto riguarda l'Unità, mi sembra che l'ideale comunista abbia dimostrato ampiamente che non funziona come modello economico. Non ha funzionato per la gestione delle nazioni e non può funzionare per la gestione di un'azienda come quella che gestisce questo giornale.
Purtroppo è una prerogativa solo dei grandi uomini e delle persone molto intelligenti, avere l'umiltà di riconoscere i propri errori, fare un po' di autocritica e riprovarci senza cedere alla tentazione di fare il pendulum swing...
Buona giornata, Roberto.

Anonimo ha detto...

La campagna dell'Unità è sacrosanta, dato che le immagini pubblicate che ho visto sono devastanti e mortificanti, direi dolorose per una donna; e va bene che si faccia. Il manifesto dell'Unità è sicuramente una caduta di stile, concordo con te, ma la ferita è senz'altro meno profonda di quella lasciata dal manifesto di Milazzo. Il concetto è lo stesso, ma nel secondo caso ogni limite di sopportazione è stato lungamente oltrepassato.

Un saluto, Roberto caro, spero che tu stia bene e che sia in una parte meravigliosa del mondo.
Linda

missminnie ha detto...

a me donna questa dell'Unità non pare assolutamente paragonabile con le altre. E' un'immagine di donna giovane, bella, fresca, nessuna frase a doppio senso (tipo..cosa aspetti a montarmi?), ma qualcosa di gioioso che arriva.
ammiro concita, ho letto libri suoi sulla violenza verso le donne e sulle madri molto belli anche se sono un pugno allo stomaco. Mi piacciono i suoi post. D'altronde un giornale è un'azienda e se non ci sono i soldi si deve comunque tagliare, no?
Non ha funzionato neanche il modello liberista, Enrica : basta vedere il divario tra ricchi e poveri che c'è in America, nei paesi sud americani, e non ultimo da noi,dove ormai lo stato sociale sta perdendo pezzi a tutto spiano. Le mie figlie sono appena tornate da un viaggio a copenaghen, dove da 6 mesi vive una loro cara amica, e sono rimaste sconvolte da cosa vuol dire veramente pagare le tasse e avere in cambio uno stato che rende un servizio ai cittadini. Noi qui paghiamo solo le tasse. (ovviamente questo discorso vale solo per chi le paga.)

Lanza ha detto...

WW,credo che la foto voglia veicolare proprio l’idea che questa sia l’immagine della lettrice tipo dell’Unità:una ragazza sbarazzina ma informata ed impegnata,giovane e con un fisico da gnocca.

D’accordissimo sul fatto che la pubblicità si giova degli scandali,Enrica.Quindi i manifesti che sfruttano il corpo della donna per vendere raggiungono il loro scopo alla perfezione. Paradossalmente sarebbe forse stato meglio,dal punto di vista del marketing,ignorare la (voluta) provocazione o boicottare i prodotti pubblicizzati.
I risultati del comunismo sono sotto gli occhi di tutti e di autocritica neppure l’ombra.Ciao e grazie.

La foto dell’Unità è senz’altro piu cool,Linda.Rimane il fatto che,segnalando le foto peggiori,ci si presta involontariamente a fare da cassa di risonanza al cattivo gusto e alla volgarità.Forse bisognerebbe pensare a qualche forma di boicottaggio.Ti ringrazio dell’augurio,cerco di fare del mio meglio.

Minnie cara,la foto è meno volgare ma il concetto di fondo resta, secondo me:l’uso strumentale del corpo della donna.Prendo atto che l’Unità è una azienda mentre si pretende che la Fiat sia una onlus.In Danimarca c’è null’altro che un sistema liberista compiuto e realizzato,da noi c’è un tentativo che ha ancora molto da farsi perdonare.La differenza è che è difficile,per non dire impossibile trovare un regime comunista che abbia funzionato.

nicbellavita ha detto...

Beh, a far marchette son tutti bravi: solo che c'è chi viene (giustamente) crocifisso, e chi può impunemente, perchè tutto ciò che è a sinistra è di moda.
Io questa dicotomia non la capisco e non la capirò mai.
Notte. :*

nicbellavita ha detto...

Sempre in vacanza??

Lanza ha detto...

Sono agli sgoccioli Nic,ma non avrei mai preso un aereo l'undici Settembre.Per scaramanzia.

nicbellavita ha detto...

Lo immagino. :)

 
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