Vi spiego le cose ovvie...datemi solo il tempo di capirle

sabato 14 giugno 2008

Dimenticanza provocatoria


Giorni fa guardavo un video di uno di quei concerti oceanici che hanno come pubblico decine o centinaia di migliaia di persone perlopiù urlanti e pronte ad autentici boati di approvazione appena ascoltano le prime note di qualche “cavallo di battaglia”.La scaletta dei pezzi di solito è sapientemente costruita per provocare un saliscendi di emozioni e stati d’animo sino all’apoteosi finale.Ho cercato di immaginare cosa potesse significare essere davanti a quella folla in delirio per me e solo per me,quella marea umana che avevo il potere di comandare a distanza con un gesto o con una parola e ho riflettuto sul fatto che risulta difficile mantenere il proprio equilibrio in una situazione del genere.La capacità di giudizio vacilla ed è facile credere di essere un Dio se non Dio tout-court.L’apprezzamento di chi abbiamo di fronte ci fa sempre piacere ma a queste dosi può essere difficile da gestire.

P.S. Ci sono altre situazioni in cui non è facile mantenere la padronanza ed il controllo delle proprie reazioni.Tutta un'altra cosa però;

14 commenti:

Photography Antonio ha detto...

Ricordo retrospettivo

Anonimo ha detto...

è più emozionante sentirsi un dio privato (nel senso di personale), secondo me.

Lanza ha detto...

@Antonio:eheh:)

@Lamicragna:un dio privato?

Anonimo ha detto...

ritengo che essere il/la dio/dea di un'altra persona e basta sia più appagante. ma io sono sempre bipolare, ricordatelo. quindi potrei smentirmi ancora prima di finire di scrivere.

(mai stata la dea di una folla. sono una ragazza per bene, io...)

Lanza ha detto...

@Lamicragna:ora ho capito grazie.Se fossi il dio di un'altra persona mi preoccuperei seriamente(per lei).

Anonimo ha detto...

Proviamo a minimizzare il cerchio: sappiamo se c'è stato qualcuno a cui NOI (senza saperlo) s'è rivolto come dio privato? Non parlo di solo innamoramento.

La "folla" di UNA SOLA persona può aver significato la salvezza. E qua casca l'asino: parlo da illusa.

Se invece tendo a riflettere seriamente su ciò che hai proposto, allora ti dico che l'equilibrio non sai nemmeno + cosa sia una volta che hai varcato quella soglia di paradiso mortale e terrena.

Sai che ti dico Robi? meglio potersi concedere terra-terra la non-padronanza di alcune situazioni: ci son meno limiti e tante-tante azioni/corteggiamenti/azioni che sanno renderti (piccolo) Dio in terra.... ;-))) *anche un pò felice*

Un abbraccione!!!!

Glò

Lanza ha detto...

Glò:ci sono situazioni che non riusciamo a padroneggiare.Sono loro che giocano con i nostri precari equilibri.Buona notte

Anonimo ha detto...

Credo che se capitasse a me di avere di fronte folle adoranti, probabilmente quel sottile confine fra onnipotenza e schiacciamento, la cosa mi farebbe prima o poi impazzire. Perchè, comunque, essere un "idolo" per qualcuno (figuriamoci per centinaia di migliaia di persone) implica troppe responsabilità. Mi viene in mente una canzone di Eminem di qualche anno fa, "Stan".
D'altra parte, quando mi è capitato di parlare davanti ad un pò di persone, rendendomi conto che la loro attenzione era rapita da quel che dicevo e da come lo stavo dicendo, ammetto che è sempre stata una sensazione a dir poco piacevole.
Ma come in tutte le cose, il troppo storpia e certe emozioni (incontrollabili...) è meglio viverle a piccole dosi. Anche per apprezzarle meglio, in fondo.

PS: l'associazione fra le immagini e le situazioni "difficili da padroneggiare" è di una classe sottile...Bella!

Anonimo ha detto...

La "folla" indistinta è potente, è un animale selvaggio, che si anima e muove. Le teorie sui gruppi hanno comprenso che anche la folla può avere obiettivi comuni e comportarsi come un aggregato... potente l'energia che trasmette. Anche in una situazione diversa da un concerto, l'adrenalina del trovarsi davanti a centinaia di persone può stordire, prima, durante e dopo in modalità differenti. Il controllo è difficile, in effetti... mah, non so se questo commento è utile, stavo aspettando per farmi venire in mente altro, ma per il momento beccati questo.. ;)

Lanza ha detto...

@RazzaCorta:un'emozione ingestibile o quasi ma intensa come un amplesso con la folla.Confesso di esserne affascinato:)

@lilu8:anche segnare un gol al Maracanà.

Se a volte o spesso vi capita di dover parlare ad un gruppo di persone vi consiglio di leggere "Psicologia delle folle" di Gustave Le Bon.Un libro che si paga da solo.

Lanza ha detto...

@RazzaCorta:di solito le associazioni immagini-testo sono astrazioni di difficile comprensione anche e soprattutto per me.
Questa volta,al contrario,il vissuto probabilmente mi ha fatto pensare a certe cose ed ecco il post:)

Anonimo ha detto...

Le Bon? Un po' vecchiotto, no? Hanno scritto altri testi dopo quello per cercare di comprendere la folla ;) Comunque sarebbe da leggere, in effetti, l'ho solo incontrato nei miei studi.

Anonimo ha detto...

Io però lo devo proprio scrivere... il vestito è evocativo, non c'è che dire, anche la posa e l'inquadratura... ma il fondoschiena mica mi piace tanto... eresia?

Lanza ha detto...

@lilu8:lo so ma non faccio il libraio:)Ci sarebbe da leggere come Berlusconi e le sue televisioni hanno costruito un consenso non tanto con un'informazione pilotata quanto con l'annullare la differenza tra il mondo reale e quello che vediamo in televisione.Ma ci porterebbe lontano forse.

Il fondoschiena meritava attenzione,fidati:)

 
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