Ricardo Calzadilla - Lapis philosoforum
Ricardo Calzadilla - Incidental joy
Da qualche parte negli anni Settanta.Una quarta liceo come tante e come nessuna più.Sono seduto proprio davanti alla cattedra occupata da una signora con occhiali spessi e un fastidioso completino turchese elettrico.Tamburella con le dita sulla cattedra e mi ha appena chiesto di parlarle del Leopardi.Di solito queste domande così generiche sono un’assist formidabile per le mie affabulazioni:inizio con un paragone a dir poco audace e continuo con un soliloquio visionario,nel quale due personaggi senza apparenti punti di contatto si avvicinano e mostrano affinità a cui evidentemente neppure la signora aveva mai pensato.Segue il mio volo con attenzione,ogni tanto solleva le sopracciglia meravigliata essa stessa di come le sue lezioni abbiano potuto generare questo cammino che parte dall’antica Grecia per finire al Rinascimento.Potrei proseguire ma mi interrompe con un cenno come di resa,come fossi un pianista di piano bar:”Se a chi si limita ad essere preparato sul libro di testo dò otto,che voto dovrei darle ora?”.Non mi interessa,è il gioco che mi affascina,vincere o perdere sono dettagli.Ma questa mattina non ho voglia di giocare o meglio di giocare al solito gioco.Inizio a fissare prima il muro davanti a me,poi il soffitto,poi resto immobile con espressione assente come se la domanda l’avessero posta ad un altro.Dopo un minuto,e un minuto può essere eterno guardandolo di striscio sull’orologio,la voce della signora pone fine ad un silenzio divenuto palpabile:”Non so cosa le sia preso stamattina.In considerazione dei suoi voti e delle interrogazioni precedenti le darò la possibilità di rinfrancarsi:mi parli di ciò che preferisce.”La mia espressione era rimasta uguale,assorta.Ora mi reggevo il mento con una mano,esplorando le varie possibilità.Dopo un’attesa interminabile strinsi leggermente gli occhi e dissi:”Il Leopardi”.La voce stridula della signora ora si accompagnava ad un viso livido dalla rabbia ed urlava di mancanza di rispetto blablabla.Voltandomi leggermente vidi l’intera classe in delirio:avevo regalato uno scampolo di buonumore e qualcosa da raccontare a casa.Ora chiedo: vanità, presunzione,mania di protagonismo,bisogno di approvazione e/o di affetto,demenza precoce?
Vi spiego le cose ovvie...datemi solo il tempo di capirle
mercoledì 21 ottobre 2009
I still don't know what I was waiting for
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14 commenti:
Un pò di tutto....ma forse il modo migliore per essere te stesso ;-)
Audrey
Bisogno di esternare il fatto di non essere mediocri. Non è poco, per un diciassettenne.
Non so, non so giudicare. So solo, che se fossi stata al suo posto, ti avrei dato 10, almeno per il coraggio di rompere gli schemi.
Un bacio, Linda
(p.s.pagina esilarante)
o forse la consapevolezza che il libero pensiero non è gradito a chi non è in grado di capirlo........
se non sai fare bene una cosa allora valla ad insegnare.... non si dice così?.....
comunque dovevi rispondere Giacomo Leopardi morto di gobba a Recanati......un estratto dal Bignami.....
ciau neh
carla
Solo una curiosità; a chi delle personalità elleniche hai accostato il "nostro" Leopardi?
Sei molto buona cara Audrey,ti ringrazio.
A quell'età avevo un sacco di cose che mi frullavano in testa,Nico bella.
Sempre generosa Linda,adoravo l'effetto sorpresa:)
Carla,a volte confesso che prendere dieci in quarta liceo mi metteva in una posizione imbarazzante.
Caro Gians,in primo luogo ad Eschilo.Poi,con un pò di fantasia e di audacia,si poteva andare oltre.
Era già un bel tipo, anche da ragazzo. Complimenti.
Fortuna che ti si diplomato, a seconda del docente avresti fatto il muratore, con tutto il rispetto per la categoria.
reminescenza di un vecchio signore addetto a grigie vendite immobiliari
Cara Paola ti assicuro che sono migliorato con l'invecchiamento.
Gians,è consolante scrivere post che parlano di sè stessi,per nulla criptici e vedere come qualcuno nonostante tutto non ci abbia capito nulla:)
Caro anonimo,non mi occupo di vendite immobiliari.Lo dico a qualcuno così da poterlo individuare quando viene a commentare senza firmarsi.Ti lascio un saluto per niente livoroso,al contrario del tuo.
se fossi stata tua compagna di classe, mi sarei innamorata all'istante,sicuro.
Zelda cara,non mi sembri facile all'innamoramento repentino ma la prendo come una lusinga che coccola la mia vanità.Posso ringraziarti con un bacio?Ciao
Pagherei se mio figlio avesse sortite simili. Ma lui, purtroppo, è un timido.
Notte.
Nico cara,l'esibizionismo di solito è prerogativa e difesa dei più timidi.
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